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Baldissera Drachio: un tecnico al servizio della Repubblica
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Baldissera Drachio è attivo all'Arsenale  a partire almeno dal 1545 come allievo del proto Leonardo Bressan, dove ricopre la carica di Gastaldo all'arte dei carpentieri . Viene licenziato dall'Arsenale in seguito ad accuse rivolte contro di lui da alcuni maestri, sintomo questo di profondi contrasti all'interno del corpo dei tecnici. Riprenderà comunque l'attività nel 1595. Nell'ultima parte della sua vita redige tre scritti, rimasti inediti, dai quali emerge con straordinaria vivezza la figura dell'autore, la vita pulsante dell'Arsenale, la cultura e le passioni degli uomini che vi operavano. I Pensieri sono dedicati a Giacomo Foscarini, è a questi che egli confida che "l'animo mio non era... di scriver più cosa alcuna in materia dell'Arsenale" vista l'ostilità dei suoi colleghi da lui subita in passato, e lo supplica di tenere segreto lo scritto "per il timore ed il sospetto ch'io debbo havere della mia salute per causa delli passati infortuni e persecutioni".

Ancora più significativo l'assunto di un'altra sua opera La visione di Drachio in cui gli appare in sogno il proto  Bressan che gli espone le "ragioni fabbricatorie di una perfetta galera ". Rifacendosi alla cultura degli "antichi sapientissimi Greci, Cartaginesi et Romani" e ad Archimede, sembra voler contrapporre questo tipo di esperienza a quello dei moderni: non a caso è proprio di questi anni (1593) lo scambio epistolare tra Galileo Galilei e Giacomo Contarini sul movimento dei remi.


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